1) Non si lavavano col sapone ma solo con l'acqua, al massimo usavano cenere di faggio, liscivia o la pomice. Nelle terme si usavano oli profumati che venivano spalmati sul corpo e poi tolti con un raschietto che toglieva anche lo sporco. Il sapone era conosciuto ma usato solo dai popoli germanici.
2) Il blu era considerato il colore dei barbari per via delle tinture che questi popoli usavano, specie i Pitti. Per questo motivo i romani non avevano vestiti e non dipingevano le case con questo colore.
3) A pranzo e cena era permesso ruttare e scorreggiare, era considerato un gesto di civiltà (pensa un po'). Gli unici a non farlo erano i plebei che lo consideravano un vezzo di nobiltà .
4) Le festività erano tantissime e alcune di dubbio gusto. Una per tutte i lupercalia in onore del dio Luperco, in cui i sacerdoti si vestivano con pelli di cane e andavano in giro frustando le donne specie se incinte.
5) Marito e moglie se ricchi dormivano in camere separate, ognuno con lo schiavo/a personale che dormiva in un letto vicino a quello del padrone/a; se poveri nel classico letto matrimoniale. Ovviamente il marito poteva fare sesso con tutte le sue schiave mentre la moglie solo col marito.
6) L'omosessualità era tollerata ma solo in certi casi: un cittadino romano che praticava sesso con un uomo (in genere uno schiavo) in posizione attiva non faceva scalpore ma la posizione passiva era considerata un reato e veniva arrestato. Allo stesso modo era reato anche il fellatio, il cunnilingus e tutte le posizioni in cui la donna era dominante. Questo perché la virilità per un romano era sacra e mai poteva mostrarsi sottomesso, nemmeno con sua moglie.
7) I romani si truccavano molto. Sia uomini che donne si sbiancavano braccia e viso con gesso o biacca, usavano ocra o la feccia del vino per labbra e guance, fuliggine per il contorno occhi e polvere di corno o urina per sbiancare i denti. Gli uomini andavano dal barbiere (tonsor) mentre le donne avevano schiave adatte allo scopo che si occupavano anche di aggiustare i capelli, le pettinatrici (amatrices).
8) Il viola porpora ottenuto dal murice era molto apprezzato e valeva come l'oro, oltretutto ai plebei era vietato vestirsi di viola perché ritenuto il colore della nobiltà . Esisteva anche la porpora ottenuta da alcuni fiori e a poco prezzo ma era disprezzata dai ricchi patrizi. Gli abiti tinti con la porpora ottenuta dal murice puzzavano come pesce andato a male da mesi ma i romani non se ne curavano, per loro era simbolo di autenticità .
9) I tessuti venivano immersi nell'urina fermentata per sbiancarli. La piú ricercata era l'urina di cammello ritenuta la migliore di tutte. Si arrivò al punto che veniva raccolta dai vespasiani e tassata.
10) Le toilette erano luoghi comuni e non privati. Le persone si sedevano su particolari panche e facevano i loro bisogni senza preoccuparsi degli altri. Alla fine usavano una spugna per pulirsi (si ignora se era in comune o ognuno aveva la sua).
11) Il sangue e il sudore dei gladiatori erano considerati un rimedio per ogni male e venduti a caro prezzo. Spesso entravano nella composizione di molte medicine.
12) Le donne non potevano piangere ai funerali.
13) Chiunque moriva colpito da un fulmine non veniva sepolto. Il fulmine era considerato l'attributo di Giove quindi esserne colpiti significava che si era odiati da Giove e quindi non si veniva sepolti per non incorrere nell'ira del dio.
14) Un padre poteva ridurre in schiavitù i figli e venderli a titolo temporaneo. Poteva anche uccidere tutta la famiglia se riteneva che i figli non erano suoi o se la moglie l'aveva tradito.
15) Le donne non potevano tingersi i capelli di biondo. Questo colore era quello dei barbari e nessuna romana si sarebbe sognata di essere bionda. Le prostitute erano invece obbligate a tingersi i capelli in quel modo per identificarle. Gli uomini biondi erano visti con malcelato disprezzo perché ritenuti discendenti di genti barbare.