Marcel Proust è stato uno scrittore francese, vissuto tra la seconda metà del Diciannovesimo secolo e la prima metà del Ventesimo secolo. Lo scrittore nasce a Parigi nel 1871 in un contesto familiare borghese e muore nel 1922. La sua formazione è stata influenzata notevolmente dagli esponenti del Simbolismofrancese ed esordisce su alcune riviste legate a questo movimento. In seguito, il poeta Robert de Montesquiou (vissuto tra il 1855 e il 1921), tipico letterato decadente ben noto nella Parigi mondana, introduce Marcel Proust negli ambienti aristocratici. Il primo volume scritto dall’autore è “I piaceri e i giorni”, pubblicato nel 1896: si tratta di una raccolta di prose d'occasione, nelle quali emerge una finezza nell'analisi introspettiva. A partire dal 1896, Marcel Proust inizia un romanzo, “Il Jean Santeuil”, al quale lavora fino al 1904, senza mai concluderlo. Il romanzo, pubblicato dopo la sua morte costituisce la prova generale di “Alla ricerca del tempo perduto”. Mentre scriveva “Il Jean Santeuil”, lo scrittore al tempo stesso studiava architettura, pittura e scultura, soprattutto attraverso gli amati libri dell'esteta inglese John Ruskin (vissuto tra il 1819 e il 1900).
Tra il 1902 e il 1905 Marcel Proust affronta il lutto dei propri genitori. A partire dal 1906, la precarietà delle sue condizioni di salute lo spinge a cercare rifugio in un piccolo appartamento. Inizia così il periodo di isolamento durante il quale nasce l'opera che assorbirà la parte restante della sua esistenza: “Alla ricerca del tempo perduto” (“À la recherche du temps perdu”). Questo romanzo è definita da Alfonso Berardinelli come una monumentale "autobiografia e pittura d'ambiente, una minuziosa indagine lirico-analitica sulla propria coscienza e sui costumi di un'epoca". “La ricerca del tempo perduto” di Marcel Proust è stata notevolmente influenzata dal Simbolismo francese e dalla filosofia di Henri Bergson. Nello specifico, per Proust ha contato molto la riflessione del filosofo sull'intuizione, sul flusso vitale, sulla memoria, sul tempo come "durata" interiore, in cui gli stati di coscienza si compenetrano in una mescolanza serrata che si evolve continuamente. “La ricerca del tempo perduto” si articola in sette volumi:
Il primo volume, intitolato “Dalla parte di Swann”, appare nel 1913 a spese dello scrittore. Questo primo volume è suddiviso a sua volta in tre parti: “Combray”; “Un amore di Swann” e “Nomi di paesi: Il nome”. In questo primo volume, Marcel Proust racconta del proprio rapporto con la madre, alla quale era molto legato e del suo innamoramento per Gilberte.
Il secondo volume, “All'ombra delle fanciulle in fiore”, assieme ai due volumi successivi, è stato pubblicato da Gallimard fra il 1919 e il 1922. Questo volume comprende a sua volta due parti, intitolate rispettivamente: “Nel giro della Signora Swann” e “Nomi di paesi: il paese”. In questo secondo volume, lo scrittore narra le vicende legate al suo trasferimento a Parigi e del suo innamoramento per la giovane Albertine.
“I Guermantes”, vale a dire il palazzo vicino al quale alloggia, tentando di sedurre la duchessa, senza però essere contraccambiato.
“Sodoma e Gomorra”, in cui viene scoperta l’omosessualità di Charlus e di Albertine
“La prigioniera”, assieme agli ultimi due volumi, sono stati pubblicati dopo la morte di Marcel Proust, tra il 1923 e il 1927. In questo volume, il protagonista ha appena scoperto l’omosessualità di Albertine, ma ha comunque deciso di sposarla. Accecato dalla gelosia, la segrega in casa, ma la giovane riesce comunque a scappare.
“Albertine scomparsa”: in questo volume, il protagonista viene a conoscenza della morte di sua moglie Albertine
“Il tempo ritrovato”: in quest’ultimo volume, il protagonista esprime delle importanti riflessioni sul fluire inesorabile del tempo e sul desiderio di scrivere un libro.