Loredana Bertè e Mia Martini, sorelle che compiono gli anni nello stesso giorno.
Loredana è una di quelle artiste che ha tanto da raccontare e non solo della sua carriera, ma di anche quella della sfortunata sorella Domenica, in arte Mia Martini , con cui paradossalmente le fortune si erano sempre alternate.
Stesso giorno di nascita per le due sorelle, cosa questa che già è abbastanza distintiva, con appena qualche tornata di calendario di differenza. Cresciute poi assieme anche nella ricerca di quel posto al sole che meritavano; lo meritavano per senso artistico, per capacità di scelta di cosa interpretare e cosa meno, per la ricerca che han saputo fare su se stessa Mia e nel mondo della musica globale Loredana.
Ma anche Loredana, con la sua canzona Mare d'Inverno, offre poeticamente uno sguardo introspettivo sulla propria persona, mentre In Alto Mare è una canzone che spiega la rabbiosa voglia di vivere anche trasgressivamente la propria vita di donna emancipata.
Mia, invece, sapientemente ispirata nella scelta da un pezzo di Bruno Lauzi che era stato scritto appositamente per lei e per paradosso rifiutato da Mietta a cui era stato destinato, quella Almeno Tu Nell’Universo proposta a Sanremo 89 ( e coraggiosamente e fortunatamente accettata contro i pareri di tutti da Adriano Aragozzini ) pur arrivando solo nona in quel della kermesse, chiarisce a tutti che la grande interprete è con questa canzone scopre se stessa e le proprie angosce. Questa canzone è poesia pura di amore e speranza in un qualcosa di eterno.
Mia è pur sempre donna inquieta; viene scartata al Festival 94, ripara fra virgolette in un album di cover La Musica Che Mi Gira Intorno che però non andrà come sperato e piano piano comincia a vedersi meno in tv, fino al tragico epilogo, della morte prematura del Maggio 95.
Da allora è buio; lo è perché Mia è un vuoto nella musica italiana, tanto, troppo rumoroso e quando un vuoto fa rumore la sua eco si sparge in maniera più violenta di qualsiasi bel canto, qualsiasi grande canzone mai interpretata.
Ma i testi delle canzoni di entrambe le sorelle artiste, non sono mai banali e portano la firma di grandi autori italiani.
Di amore spesso si parla nelle loro canzoni, cantato con tristezza talvolta e quasi sempre con rabbia dalla Bertè. Amore e poesia in musica misti ad un desiderio di emancipazione femminile che quasi disorienta a vedere la Bertè.
Sono stata anch'io bambina
Di mio padre innamorata
Per lui sbaglio sempre e sono
La sua figlia sgangherata
Ho provato a conquistarlo
E non ci sono mai riuscita
E ho lottato per cambiarlo
Ci vorrebbe un'altra vita.
La pazienza delle donne incomincia a quell'età
Quando nascono in famiglia quelle mezze ostilità
E ti perdi dentro a un cinema
A sognare di andar via
Con il primo che ti capita e che ti dice una bugia.
Gli uomini non cambiano
Prima parlano d'amore e poi ti lasciano da sola
Gli uomini ti cambiano
E tu piangi mille notti di perché
Invece, gli uomini ti uccidono
E con gli amici vanno a ridere di te.
Piansi anch'io la prima volta
Stretta a un angolo e sconfitta
Lui faceva e non capiva
Perché stavo ferma e zitta
Ma ho scoperto con il tempo
E diventando un po' più dura
Che se l'uomo in gruppo è più cattivo
Quando è solo ha più paura.
Gli uomini non cambiano
Fanno i soldi per comprarti
E poi ti vendono
La notte, gli uomini non tornano
E ti danno tutto quello che non vuoi
Ma perché gli uomini che nascono
Sono figli delle donne
Ma non sono come noi
Amore gli uomini che cambiano
Sono quasi un ideale che non c'è
Sono quelli innamorati come te